
Il trattamento delle fratture pone problemi specifici per la gestione degli impianti sia che si utilizzi l’osteosintesi interna sia che si utilizzi quella esterna.
Osteosintesi interna
La metodica richiede un’esposizione più o meno ampia del segmento di frattura, che aumenta il rischio di creare un danno biologico locale. D’altra parte, assicurare un adeguato braccio di leva alla placca è fondamentale per ridurre il rischio di rottura da fatica degli impianti. Inoltre, molti impianti bloccati devono essere rimossi per ridurre il rischio di demineralizzazione sotto placca, soprattutto nei cani di piccola taglia. La rimozione determina il rischio di rifrattura se la consolidazione ossea non è completa.
Osteosintesi esterna
Se utilizzata come unica tecnica di fissazione, la riduzione a cielo chiuso della frattura richiede un’esperienza significativa e, spesso, l’utilizzo della fluoroscopia intraoperatoria. Inoltre, il periodo successivo alla rimozione del fissatore è potenzialmente a rischio di rifrattura se la consolidazione ossea non è completa.
Fissazione ibrida interna/esterna
L’obiettivo della fissazione ibrida interna/esterna è quello di ridurre l’impatto dei problemi precedenti utilizzando le seguenti logiche.
- La procedura inizia con la stabilizzazione della frattura mediante una placca di piccole dimensioni, che sarebbe insufficiente come unico metodo di fissazione. Viste le ridotte dimensioni, anche l’accesso chirurgico è solitamente molto ridotto. Nel caso in cui la frattura sia difficilmente riducibile, può essere posizionato per primo il fissatore, da utilizzare come strumento di riduzione in questa fase.
- Viene poi posizionato il fissatore a protezione dell’osteosintesi interna, sfruttando il braccio di leva molto maggiore rispetto a quello della placca. In effetti, il fissatore può essere ancorato agli estremi del segmento, generando un braccio di leva paragonabile a quello generato dal segmento osseo.
- La stabilità assicurata dagli impianti consente la concessione del carico immediatamente nel postoperatorio.
- Una volta che si sia formato callo osseo, il fissatore può essere rimosso, senza il rischio di rifrattura, grazie alla presenza della placca che condivide il carico con il callo. Viste le ridotte dimensioni della placca, la sua asportazione non è tassativa, visto il ridotto rischio di protezione dai carichi con conseguente riassorbimento osseo.
Questa gestione consente quindi di minimizzare i rischi legati alle specifiche problematiche degli impianti, e di consentire un ritorno alla funzione rapido e con bassa incidenza di complicazioni, sfruttando gli aspetti utili di ambedue le tecniche.
Che cosa è incluso nella quota di iscrizione
- Modelli ossei durante i laboratori per ogni coppia di partecipanti.
- L’utilizzo di impianti e strumenti per l’esecuzione delle metodiche.
- CD con le relazioni in formato pdf.
- Istruzioni cartacee per l’esecuzione delle tecniche.
- Coffee break e pranzo leggero.
Quota di iscrizione.
- Corso trattamento delle fratture mediante stabilizzazione ibrida interna ed esterna con iscrizione entro il 20 aprile 2023: €300,00 (IVA inclusa)
- Corso trattamento delle fratture mediante stabilizzazione ibrida interna ed esterna con iscrizione dopo il 20 aprile 2023: €400,00 (IVA inclusa)
- Corso trattamento delle fratture mediante stabilizzazione ibrida interna ed esterna in combinazione con iscrizione al Corso di X-Porous TTA entro il 20 aprile 2023: €540,00 (IVA inclusa)
- Corso trattamento delle fratture mediante stabilizzazione ibrida interna ed esterna in combinazione con iscrizione al Corso di X-Porous TTA dopo il 20 aprile 2023: €720,00 (IVA inclusa)
I partecipanti ai corsi potranno usufruire di uno sconto del 10% sull’acquisto degli impianti e strumenti Ad Maiora. Offerta cumulabile con le promozioni standard praticate.